Reggio Emilia, Emilia Romagna, Italy
Fabio è un artista visivo il cui percorso è segnato da una continua ricerca tra tradizione e innovaz...
About the artist
Joined In 2018
(5 Followers)
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Fabio è un artista visivo il cui percorso è segnato da una continua ricerca tra tradizione e innovazione. Fin dall’infanzia, il disegno è stato il suo linguaggio naturale, permettendogli di esprimere idee ed emozioni con immediatezza. Nel 1992, influenzato dai graffiti dell’underground londinese, inizia a dipingere con maggiore costanza, ma è nel 1993, durante un periodo trascorso a Parigi, che il suo percorso artistico prende una svolta decisiva. L’incontro con il pittore della banlieue Yves Aubry gli fa comprendere che l’arte non è solo talento o tecnica, ma un bisogno viscerale di esprimersi. A partire dal 1994, Fabio affitta una stalla in cui lavora soprattutto di notte e inizia ad esporre in spazi artistici come i Chiostri di San Pietro e lo Spazio Ibrido dell’Archivio Giovani Artisti di Reggio Emilia. Tuttavia, il suo impegno crescente nel settore della moda lo porta a mettere temporaneamente in secondo piano la pittura, pur continuando a disegnare sporadicamente. Negli ultimi anni, ha riscoperto la propria vocazione artistica, dedicandosi alla reinterpretazione di opere del passato attraverso mezzi digitali e tradizionali. La pandemia ha rappresentato un momento di svolta, dandogli il tempo per ascoltare sé stesso e ritrovar...
Sinceramente lo trovo un logico accoppiamento con il lavoro che svolgo digitalmente.
La voglia di lavorare materialmente su vecchi quadri mi è venuta dopo aver realizzato
su Photoshop l’opera: “SE CARAVAGGIO AVESSE AVUTO UN FIGLIO” e “SEI PERSEO?”.
SE CARAVAGGIO AVESSE AVUTO UN FIGLIO
SEI PERSEO?
Immagino vecchi quadri barocchi appesi per le strade come cartelli stradali e scarabocchiati dai ragazzini con le loro scritte e i loro stickers adesivi.
E’ bello stimolante girare per mercatini dell’antiquariato e scoprire dipinti retrò di poco valore con importanti cornici barocche per poi portarle a casa e dargli nuova vita, una
nuova possibilità, reinventare il passato e renderlo più simile al futuro.
Penso che magari cent’anni fa quel quadro era appeso alla parete di una casa dell’epoca poi, con il passare del tempo, è stato messo da parte.
Ora vorrei che i figli o i nipoti trovassero attuale una mia opera e la appendessero sui
muri delle loro case senza rendersi conto che “sotto” c’è il quadro della nonna.
A volte capita che il quadro di base mi infonda già un’idea per la rielaborazione, a volte lo tengo a lungo nel mio studio, lo fotografo e, con Photoshop, cerco un modo per reinterpretarlo. Solo dopo aver simulato va...
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