di Acqua e di Fuoco (2007) Print

Osservare la linea d’orizzonte sul mare di Napoli, la città dove sono nata, ha stimolato in me riflessioni su perimetri elastici e l’impulso a viaggiare. Ad ogni ritorno il Vesuvio era sempre lì, esternamente immutato e rassicurante nella sua linea morbida, ma internamente fuoco vivo. Energia primordiale della materia e danza degli elementi. Lavorare ascoltando il Vesuvio è stato l’inizio di quel viaggio che ancora continua all’interno di me e che cerco di esprimere nei miei lavori di pitto-scultura e scultopoesia. Un viaggio silenzioso nei luoghi della memoria, dove i simboli affiorano come doni per una nuova, seppure ancestrale, visione del mondo. La ricerca artistica è per me inscindibile da quella personale. Preferisco lavorare con il legno (il mio nome deriva da un albero) e la pittura ad olio, ma utilizzo anche resine e pigmenti naturali ed industriali. Lavoro cercando di esprimere con la materia quell’unità degli opposti che l’osservazione della materia stessa e della natura mi dona: quell’armonia del tuttodi cui mi sento una parte responsabile