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FOSSILE sec. XXI Sculpture

Giovanni Morgese

Italy

Sculpture, Metal on Iron

Size: 8.3 W x 4.7 H x 2 D in

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About The Artwork

Questa scultura rappresenta la mia visione critica sulla persistenza della violenza e degli strumenti bellici nella società. Attraverso il metallo, un materiale forte e resistente, ho forgiato non solo un'arma ma un messaggio di come gli strumentali di violenza possano diventare reliquie, se solo lasciamo che nuovi valori prendano il loro posto. Portando quest'opera a casa vostra, avrete un potente simbolo di trasformazione e di speranza per un futuro di pace. La scultura si compone di frammenti di tondino di ferro liscio e intrecciato dello spessore di mm 6. E' la riproduzione di un revolver ed ha come intento quello di rappresentare ironicamente e giocosamente un'arma di offesa e di morte, rendendola così un oggetto innocuo. La scultura si può poggiare su un piano o appenderla alla parete. Il tondino è ossidato e protetto da vernice trasparente. Il suo colore è marrone scuro.

Details & Dimensions

Sculpture:Metal on Iron

Original:One-of-a-kind Artwork

Size:8.3 W x 4.7 H x 2 D in

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Delivery Time:Typically 5-7 business days for domestic shipments, 10-14 business days for international shipments.

GIOVANNI MORGESE Biografia Pittore, scultore, nato a Terlizzi (Ba) nel 1951, diplomato in Pittura nel 1979 all’ Accademia di Belle Arti di Bari. La sua intensa attività artistica inizia negli anni ’80 durante i quali si mette in evidenza per la sua originale ricerca segnico-simbolica orientata verso l’analisi di realtà arcaico-religiose Recupera la poetica espressionista-informale per dire il ’grido’ di una persona ferita nella sua esistenza terrena, ‘urlo’ di angoscia aspirante ad una vita altra, ’furore’ di testimonianza – qui ed ora – del suo essere in un mondo non sempre, quasi mai, umano. Negli anni ’90 il discorso artistico si orienta in direzione solidaristico-umanitario: legnetti di risulta diventano sculture “povere” ricche di profonda umanità e di spiritualità cristiana. La sua continua ricerca artistica lo porterà, nel ’92, alla scoperta delle icone e della sua bellezza che approfondirà grazie a studi e corsi di iconografia. Da quel momento in poi il suo lavoro, sostenuto sempre dalla fede, sarà caratterizzato da espressioni artistiche attente al recupero della tradizione antica (le icone) e alla traduzione degli stessi concetti in un linguaggio moderno-contemporaneo. Nel 2000 il suo lavoro diventa rappresentazione di una violenza reale e tangibile attraverso l’indagine del proprio volto che perde la sua identità fisica e diventa maschera di dolore identificandosi così con l’umanità sofferente nell’attesa di un nuovo giorno. Nel 2008 un nuovo materiale, il ferro, diventa il mezzo espressivo di Morgese. Parte dalla figura: sagome di lamiera dal contorno irregolare e frastagliato. Figure ridotte all’essenziale e prive di volume, simili ad ombre, forate, attraversate da segni e simboli: figure come microcosmi di realtà più grandi.

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