L'Ultimo Grido (collezione privata) Print

Un montaggio quasi cinematografico, una metamorfosi fantastiche e modificazioni dimensionali. La tensione nel nostro potere di ciò che desideriamo e ciò che possiamo raggiungere. Questa tensione e insolubile. Il personaggio è rinchiuso in questo spazio vuoto e sà della nostra esistenza. Sono fuori o sono dentro. Questo corpo vivo in esso e nel fratempo lo vedo. Alla fine non resta che un compromesso personale con il mondo delle forze inconcilabili. L'arte non si limita più alla rappresentazione della giusta posizione spaziale delle cose, può ora rendere anche una successione temporale, non esiste una frontiera rigida tra fantasia e realtà, scene tenebrose, un mondo cosi lontano cosi potente che il senso dello spazio ci fa prendere quello del tempo e accettiamo senza discutere gli alieni (spettri) che lo popolano. Strana inquietudine stati d'animo che appaiano assurdi spaventosi e turbano profondamente. Alucinazioni. Dissociazione (Spettrale). Alienazione. La perdita di una natura ognicomprensiva. Una caduta in un vuoto dove la morte ci appare come salvatrice e portatrice di pace. Non c'è la presenza di alqun senso. Il senso e trasferito dai fenomeni particolari che possiedono verità, recondita, confermata dal subconscio. La sua immagine notturna, avvenimenti apparentemente irrazionali e assurdi.Cose per meta reali e meta inventate, sogniate o segrete. Una realtà psichica, traumatica che ci turba. L'effeto che producono questi immagini feconda la vita interiore dello spettatore.”..il sonno della ragione genera mostri..” Raliza Georgieva