Dedalo di linee, sogni e figure Painting

Milena Nicosia mira ad ammaliare lo sguardo dei fruitori con "I GIARDINI DEL SÉ", un visione interiore della natura esperita dall'artista fin dall'infanzia e analizzata costantemente nel tempo. Le visioni sono anche sensazioni trasportate sui quadri, il ricordo del dondolarsi nell'aria afosa sotto alberi di noci, di gelsi o di limoni, le merende sotto gli alberi di fichi e le passeggiate tra gli alberi di mandarini. Ora tutto ciò che oggi è scomparso, ha lasciato il posto all'ennesima trasformazione di coltura intensiva, la plastica prende il sopravvento e come il "Nulla" in "Fantàsia" minaccia l'esistenza e il cuore di cristallo dei poeti. Un pittore è un narratore di storie ma anche un poeta dell'immagine e così Milena Nicosia si aggrappa con tutta la forza del suo pensiero sia al ricordo che al desiderio, quegli alberi oramai inesistenti sono ora foglie che fluttuano nella sua mente in atmosfere profumate, fruttate e zuccherate con la dolcezza dell'amore per ogni filo d'erba che si ribella all'uomo e che lo sfida crescendo alta in questa terra fertile. Nelle opere la natura esplode e si espande trascinata dal vento, erbe selvatiche, arbusti della macchia mediterranea, petali e semi volano lontano come le sensazioni e le suggestioni dell'osservatore. Ogni erba selvatica del territorio è stata osservata e ammirata dall'artista dedicandogli poemi visivi in opere di grandi dimensioni spesso venduti a collezionisti esteri. La luce pervade tutta la poetica dell'artista, una luce abbagliante che trasforma a volte in ombre i colori reali delle cose esaltandone le strutture, una luce che regala leggerezza e sospende nel vuoto ogni cosa, una luce che si muove dentro l'opera e rende sublime il colore e il soggetto più banale. Nelle ultimissime opere la natura di Milena Nicosia si ricrea in un "Dedalo" in un groviglio di linee, di sogni e di figure" in cui "il filo" tra astrazione e figurazione si fa sempre più sottile.