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White roofs / Tetti bianchi Painting

Tonino Gottarelli

Italy

Painting, Acrylic on Canvas

Size: 19.7 W x 27.6 H x 0.8 D in

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About The Artwork

Wonderful landscape of snow, typical Italian, which represents town houses with white roofs and in the background we have the gray sky. The painting is in acrylic, cm 70x50, on canvas and is accompanied by a certificate of authenticity on photo. The Italian art critic Giorgio Ruggeri writes: "The landscapes, the shore, the sweet hills of his Romagna, the flowers, the dead leaves, his every graphic or pictorial intervention brings the unmistakable sign of a clear personality. Stranger to any old or new trend, the solitary Imola painter seems to want to follow only his dreams, his abandonments, everything overflowing from the bottom of an existential melancholy. Sometimes, it is true, he indulges in literary concessions; more often he reveals himself, with authority, an elegant painter, of a good figurative education, also impatient in the synthesis of expressive gesture; master of a trained technique".

Details & Dimensions

Painting:Acrylic on Canvas

Original:One-of-a-kind Artwork

Size:19.7 W x 27.6 H x 0.8 D in

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Delivery Time:Typically 5-7 business days for domestic shipments, 10-14 business days for international shipments.

Tonino Gottarelli è ad Imola, che lascerà una profonda impronta nel suo modo di vivere e dipingere. Frequenta il Regio Ginnasio B. Rambaldi di Imola e successivamente si laurea in filosofia all’Università di Urbino. A vent’anni ha scritto il romanzo L’ideale, che gli viene pubblicato durante il servizio militare a Parma, nel 1942. Un anno dopo, nella caserma di fanteria al valico del Moncenisio, dove presta servizio come sottotenente, scrive un libro di novelle, Il gioco del solitario, pubblicato a Imola. Comincia a dipingere intorno agli anni ’50. Nel 1953, pubblica la raccolta di liriche, La pioggia in città e l’anno dopo Dove abito io, quindi, E di alberi non si è detto ancora nulla. Inizia l’insegnamento: dapprima come professore di storia e geografia nella scuola media, poi il suo interesse si sposta verso la psicologia dell’infanzia e insegna come maestro elementare. Scrive e dipinge ininterrottamente ed è di questo periodo la scelta di isolarsi a vivere solamente in campagna. Nel 1960 vince il premio Cervia con la raccolta di liriche Ieri e Oggi. In quest’occasione fa conoscenza del critico letterario Giacinto Spagnoletti, presidente della giuria assieme a Giuseppe Ungaretti. Dal 1965 al 1967 abita in una casa nei pressi di Castel San Pietro Terme (BO) dove scrive il poemetto Il paese del diavolo, mai pubblicato. Nel 1969 pubblica la raccolta di poesie “Pomeriggio degli avverbi”, ed è di questo periodo anche il poemetto del mare, pubblicato in edizione d’arte, La botte di Diogene. Nel 1971 esce il libro di poesie “La bambina e la rivoluzione”, con la presentazione di Giacinto Spagnoletti. Per quanto riguarda la sua attività pittorica, risale al 1960 la prima mostra personale tenuta a Faenza (RA), a cui seguiranno una serie di esposizioni incentrante sui collages, per arrivare al 1966 con la rassegna a Parigi, che sarà frutto di maturazione e che gli procurerà l’invito al “Salone di Maggio”. Il suo amore per la natura lo porta a spostarsi senza tregua, da una abitazione all’altra, finché si ferma, alla fine degli anni Sessanta, nella zona di Pediano (Imola) e qui rimane per circa due lustri. Nel 1973 pubblica il romanzo L’amore al rallentatore e inizia a scrivere sotto forma di diario, una raccolta di lettere filosofico-amorose, che pubblicherà quasi dieci anni dopo, col titolo “Lettere Inutili”. Siamo dunque nel 1981, anno in cui Gottarelli si trasferisce definitivamente dalla campagna imolese in città e in particolare in via Spaventa nr.

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