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L'io femminile Painting

Pamela Saralli

Italy

Painting, Acrylic on Canvas

Size: 15.7 W x 19.7 H x 0.4 D in

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About The Artwork

Quando ho dipinto "L'io femminile" nel 2017, volevo  rappresentare una serie di nudi artistici  dove  il bianco fosse il colore predominante. Questo perché volevo conferire alla nudità, un senso di purezza e di candore, che ho voluto rappresentare anche con i capelli legati, perché mi davano un senso di castità, regalità e verginità. In questo dipinto ho scelto una posa molto leggiadria, aggraziata, elegante di una giovane donna in  una postura in cui la seduta non è visibile e sembra quasi, che lei sia sospesa in aria. Questo espediente permette di suggerire che lei si trova immersa nell' invisibile, in un qualcosa di precario, che è in divenire, perché in quell'istante sta nascendo qualcosa, sta prendendo forma la consapevolezza della femminilità: è la nascita, l'origine della coscienza femminile. È un momento focalizzato nell'espressione del viso, con lo sguardo abbassato e con le mani aggraziate sopra la testa. È un istante in cui lei elabora pensieri sulla sua natura femminile ed inizia a nascere la coscienza di sé, del suo io di donna. Solo nel volto, le pennellate sono più definite e disegnate creando un focus, proprio perché per me il volto rappresenta l'identità. Inoltre gli occhi e la bocca chiusa, rappresentano il mistero ed il custodire un sapere interiore. Ho utilizzato il verde sulla figura, perché per me la femminilità più pura, è legata alla femminilità della natura e quindi, anche la sua conoscenza è legata a questa, cioè alla natura, al creato. L'ambiente insieme alla figura invece non sono così definite sono spatolate. Questo per dare un senso imprecisato della nascita e del principio, dell' albore. Ho voluto rappresentare l'alba della femminilità, in un tempo ed in uno spazio "sospenso".

Details & Dimensions

Painting:Acrylic on Canvas

Original:One-of-a-kind Artwork

Size:15.7 W x 19.7 H x 0.4 D in

Shipping & Returns

Delivery Time:Typically 5-7 business days for domestic shipments, 10-14 business days for international shipments.

Conseguita la maturità in Psicosociopedagogia, l’artista latinense Pamela Saralli frequenta la “Scuola Romana del Fumetto” e allo stesso tempo cura corsi e stage di fumetto a Latina: consegue la specializzazione sull’arte sequenziale e diventa socio onorario della scuola Bonelliana (2000). Espone le sue opere di fumetto nelle fiere “Expocartoon” (1997 - 2001), “Lucca Comics” (2004) ed opere di pittura in vari eventi. Cura l’allestimento di varie mostre, tra le quali ricordiamo “Diabolik dove sei?” con la collaborazione della “Casa Editrice Astorina” e del “Club Diabolik” (2001). Pubblica una sua storia a fumetti “L’ira dei morti” nella fanzine “Bile” di Roma (2000). Disegna la copertina del romanzo “La Fantasia racconta la storia” di Arturo Ridolfi delle “Edizioni dello Zirè” (2002). Pubblica un’illustrazione astratta per il racconto “L’uomo foto-sensibile” di Marco Gagliardi, sulla rivista di formazione e cultura “Vernice” n°10 Anno X di Torino (2004). Collabora come illustratrice, per un progetto d’editoria infantile, per i “Parchi Letterari Omero” (2005). Terminati gli studi di specializzazione sul fumetto, apre la “Accademia del Fumetto di Latina”, assumendo il ruolo di presidente dell’accademia e d’insegnante, dei principali corsi (2001 - 2002). Insegna con Eva Villa e Yoshiko Watanabe tecniche del fumetto giapponese (Stage Manga 2001). Disegna immagini pubblicitarie e si dedica all’insegnamento del disegno e fumetto nelle associazioni e scuole latinensi (1999 - 2002). Insegna corsi di fumetto per adulti alla Tunuè Lab (2010 – 2011). Viene selezionata per il Concorso Internazionale dell’Illustrazione e del Fumetto “Il gabbiano Jonathan Livingston” dell’Accademia Pictor di Torino (2002). Selezionata per il Concorso Nazionale di Fumetto “e l’ultimo chiuda la porta” dell’Associazione Nuvoloso, Albano Laziale Roma (2004). Partecipa a “Muralia” prima edizione di murales a Latina (1997). Idea un “Fluxus” con altri artisti di Latina musicisti e poeti (“Le Onde”), lavorando artigianalmente con la dinamoplastica teatrale (2003). Da lì a poco crea una serie di venti opere astratte in acrilico su tela e masonite, sul tema del “paradiso" divenuto poi terrestre. Opere con carattere “evocativo”, con un’ impronta arcaica, grezza, istintiva, naturale, primigenica, dove ritroviamo anche dei riferimenti a concetti di vita primitiva.

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